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Il compostaggio domestico è una procedura utilizzata per gestire in proprio la frazione organica presente nei rifiuti solidi urbani prodotti in ambiente domestico (di origine prevalentemente alimentare).

Le utenze domestiche potranno presentarsi presso gli Uffici della Te.Am. Teramo Ambiente S.p.A., Piazza Garbaldi n.55, nelle ore di apertura al pubblico per compilare la richiesta.

In caso di accoglimento della richiesta, l'utenza verrà contattata direttamente per le modalità di ritiro / consegna della compostiera.

Le utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio dei propri scarti organici ai fini dell'utilizzo in sito del materiale prodotto hanno diritto ad una riduzione del 30% sulla parte variabile della tariffa. La riduzione è subordinata alla presentazione di apposita istanza, attestante di aver attivato il compostaggio domestico in modo continuativo nell'anno di riferimento, e corredata dalla documentazione attestante l'acquisizione dell'apposito contenitore.

Per approfondimenti si consiglia la consultazione:

Breve descrizione del compostaggio domestico
imageLe sostanze organiche di scarto (foglie, rami, scarti di cucina... etc.), nei cicli naturali, vengono degradate dai microrganismi che le trasformano in humus. Il compostaggio ricrea le condizioni per tale processo, accelerandolo, e consente di ridurre notevolmente la quantità di rifiuti da smaltire (conferire i rifiuti organici in discarica non solo crea problemi ambientali, ma impedisce la restituzione alla terra di ciò che le è stato sottratto), con un risparmio economico ed ambientale.

Queste sostanze organiche rappresentano infatti circa un terzo dei rifiuti urbani e quindi recuperandole in proprio otteniamo i seguenti vantaggi:

1. dare un contributo significativo alla corretta gestione dei rifiuti, diminuendo le quantità che devono essere avviate al recupero e riducendo i relativi costi di raccolta, trasporto e conferimento;

2. ridurre i rischi di inquinamento delle acque di falda e di produzione di gas maleodoranti in discarica, nonché ridurre l'inquinamento atmosferico che si avrebbe bruciando tali scarti;

3. garantire la fertilità del suolo, soprattutto con l'apporto di sostanza organica (sempre più ridotta a causa dell'uso massiccio di concimi chimici); ciò significa avere la massima salute e vitalità dell'orto o del giardino, nonché dei fiori in vaso. Perché la trasformazione degli scarti organici sia veloce ed efficace, c'è la necessità di una costante presenza di ossigeno durante l'intero processo: la buona ossigenazione è infatti la garanzia dell'assenza di processi di putrefazione, e dunque della assenza di cattivi odori.

Per ottenere un buon compost anche in ambiti molto ristretti, quali; terrazzo, orto, giardino... etc. devono essere seguite alcune semplici regole di tipo pratico per avere il massimo risultato con il minimo sforzo. Queste si possono riassumere nel modo seguente:

  1. scegliere il luogo adatto;
  2. fare una giusta miscelazione degli scarti;
  3. dare una forma ed una dimensione appropriata al cumulo;
  4. garantire il giusto contenuto di umidità;
  5. assicurare l'apporto di ossigeno;
  6. verificare l'andamento della temperatura;
  7. seguire e controllare l'evoluzione del materiale in compostaggio.

Compostaggio di comunità
Il compostaggio di comunità, si colloca, per dimensione, in una posizione intermedia tra il compostaggio industriale e quello domestico. Si effettua attraverso piccoli impianti utilizzati per accelerare il naturale processo di compostaggio dei rifiuti organici. Questi impianti vengono utilizzati per servire da poche decine ad alcune centinaia di utenze domestiche (famiglie) o la necessità di una mensa, di un albergo o altro produttore di scarti organici. L'interesse economico per il compostaggio di comunità può essere incrementato in paesi con particolari caratteristiche orografiche, come, nel territorio italiano, la presenza di tanti piccoli Comuni distanti dagli impianti di compostaggio.

Compostaggio locale
Il compostaggio locale corrisponde al compostaggio effettuato in idonei impianti per rifiuti biodegradabili derivanti da attività agricole e vivaistiche o da cucine, mense, mercati, giardini o parchi,
con una capacità di trattamento non eccedente 130 tonnellate annue. L’impianto è destinato esclusivamente al trattamento di rifiuti raccolti nel Comune ed i soggetti produttori non coincidono
con i conferitori e con gli utilizzatori del compost prodotto.

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